Newsletter 11 Ottobre 2020 su Il retrocucina di Carla Latini
Il Lopez, dolcepane siciliano, di Peppino Lopez di Nicola Dal Falco
Merita una newsletter straordinaria il racconto di Nicola Dal Falco per il panedolce siciliano di Peppino Lopez. Sono anni che il panettone, relegato solo alle feste natalizie, cerca di diventare un dolce per tutto l’anno. Il progetto di Lopez coglie un’altra chance e lo abbina all’arte sublime della ceramica. Buona lettura e buona Domenica.
Il Lopez, dolcepane siciliano, di Peppino Lopez di Nicola Dal Falco
«Perché fare un panettone? Perché ho pensato che su un bel piatto il dolce delle feste ci stesse bene, sempre, anche quando non è Natale». Peppino Lopez
La doppia curiosità della notizia è che quel panettone inedito è stato realizzato apposta per stare su un piatto realizzato dall’artigiano designer di piatti siciliano.
Panettone, in due versioni e piatto nella stessa scatola, studiata da Luana Gravina, realizzati in un numero limitato di esemplari.
Lopez, insomma, fa i piatti e si fa un panettone in due versioni (cereali, frutti di bosco, noci e carrubo, mandorle e arance candite, con cioccolato Ciomod e realizzati da Dolceforno) esaltando il piacere della festa che vale per le tavole ben imbandite, sempre, senza vincoli di ricorrenze.
Laurea in urbanistica e architettura a Milano, Lopez torna a Ragusa, dà vita al progetto Design for chef e fonda Fucina, il laboratorio dove nascono su richiesta, senza stampi, solo con l’ausilio delle mani, oggetti in cui predominano le radici isolane e un sentimento della natura.
Al tempo stesso, il controllo della forma e una profonda cultura visiva fanno sì che lo stile dei suoi piatti non abbia nulla di localistico. Sono opere modellate, una diversa dall’altra, il cui fascino, legato anche alla luce del gres smaltato di bianco, appartiene più a una dimensione metafisica.Piatti sì, ma studiati perché lo sguardo si accomodi, indugi nella contemplazione del cibo e del suo nobile contenitore. Si potrebbe dire che alla mensa di Lopez, desinare è un atto altamente rituale.
Le nuove collezioni
Citiamo, direttamente, dal nuovissimo catalogo Fucina, fotografato da Marcello Bocchieri: le tre proposte della collezione Forme 2021-2022, sassi, bolle, coccio sono scatti di memoria. Forme che sopravvivono, trasformandosi.«È così che è cominciato il mio lavoro di ceramista – racconta Peppino Lopez artigiano designer – iniziai a vedere “delle cose” nei legni e nei sassi e non feci nulla se non farle uscire fuori».
sassi
I sassi sono imprevedibili come le nuvole. E dicono qualcosa solo a chi è disposto ad ascoltarli. Impilati, uno sull’altro, dal più grande al più piccolo, assomigliano a quei segnali che costeggiano i sentieri di montagna.
La collezione in gres smaltato, color bianco, è costituita da piatto piano in quattro diverse misure, piattino porta olio, porta posate.
cocci
«Ho un dolce ricordo di quando trascorrevo le giornate da bambino sulle spiagge di Kamarina, alla ricerca di un tesoro nascosto tra i rami ammassati dopo una mareggiata o tra i sassi che rotolavano lungo la battigia». coccio è un omaggio all’incanto di certe scoperte, all’eterna curiosità dei bambini e un modo elegante di ricordare che una pietanza non nasce per caso ma è frutto di un ricordo, tramandato di madre in figlio.La collezione in gres smaltato, color bianco, da piatto piano e piatto fondo in due diverse misure, piattino porta olio, porta pane, porta grissini.
bolle
L’ispirazione per bolle nasce durante una visita al Metropolitan Museum di New York, osservando un piatto di diorite con un incavo al centro, risalente alla seconda Dinastia egizia. Da quel dettaglio affiora l’idea di moltiplicare
la forma circolare, creando un effetto di pieni e vuoti. Un piatto scultura che tende a smaterializzarsi.
La collezione in gres smaltato, color bianco latte, è costituita da piatto piano, piatto fondo, ciotola grande ciotola e piccola, porta olio, porta grissini.
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